Atti di inciviltà a Camnago
Inerpicandosi per la mulattiera che porta a Solzago, nella frazione di Ravanera, ci s’imbatte in una graziosa chiesa del Seicento, dedicata a San Francesco: ebbene, le facciate del piccolo tempio sono state completamente imbrattate di vernice verde .Sconcertato il parroco di Camnago, don Andrea Messaggi. «L’abbiamo scoperto grazie alla segnalazione dei residenti – spiega il sacerdote – l’episodio dovrebbe essere accaduto nella notte tra sabato e domenica. La chiesa di San Francesco, un piccolo gioiello del 1600, è stata completamente imbrattata. Fortunatamente non sono entrati all’interno, poiché il portone di legno è chiuso con una serratura antica, robusta, in ferro battuto». Ora, la Diocesi si dovrà occupare della pulizia. «Passeremo attraverso la Curia – spiega don Andrea – che, tramite l’ufficio arte sacra, contatterà la Soprintendenza ai beni architettonicie fosforescente. Non è stato risparmiato nemmeno l’antico portone di legno. Un vero scempio.
Il parroco : «Ha un valore sacro, ma anche comunitario, era stata restaurata con i soldi dei residenti»
Un raid vandalico in piena regola. Nella notte tra sabato e domenica uno o più teppisti hanno sfregiato la splendida chiesetta del Seicento, a Camnago Volta, tappezzandola di sgorbi verniciati con una bomboletta spray. «Quella chiesetta – prosegue il sacerdote – ha un valore sacro, artistico, ma anche a livello di comunità civile: era stata sistemata grazie al contributo dei residenti. Spiace vedere che qualche ragazzo cerchi di affermarsi con atti di vandalismo».
Tracce del passaggio dei Vandali
In questi ultimi mesi Camnago Volta è stata sfregiata da atti di vandalismo che poco hanno a che vedere con l'arte o con qualsiasi forma di epressione culturale ma bensi' con un crescente disagio sociale. In piu' zone del quartiere i segni del disagio hanno colpito in modo particolare la chiesetta di S francesco in Ravanera. Chiesa , recentemente restaurata dove all'interno è conservato un quadro a olio su tela, di autore ignoto del 1600, ma di pregevole fattura, raffigurante il Santo in atto di preghiera.
La chiesetta venne donata nel 1934 alla parrocchia di Camnago, dopo essere stata proprietà degli Odescalchi, dei Raimondi e dei Greppi. I graffiti , artistici o meno , sono diventati, com'è noto, un'emergenza un po' ovunque, oltre che per il danno estetico che in genere arrecano per il fatto che i Comuni, con bilanci spesso tutt' altro che floridi, devono continuamente impiegare loro malgrado non pochi fondi per la loro eliminazione che impiegherebbero molto più volentieri, e con maggiore utilità, per la soluzione di altri problemi. I graffitisti o graffitari, nati ed importati in italia dal movimento studentesco "Pantera" ha come fulcro della propria espressione: i centri sociali.
Si tende a privilegiare il messaggio rispetto ad un discorso più strettamente artistico di confronto diretto o quant'altro? ma perchè sui monumenti?? perchè invadere l'arte, la storia, la religione??
I graffitisti o graffitari, che dir si voglia, dalla loro prospettiva anarcoide e ribellista sono soliti obiettare, in proposito, che non è assolutamente un problema loro.
E che quindi se ne occupi, se proprio lo vuole fare, chiunque ne abbia voglia senza, possibilmente, rompere loro le scatole. Oppure, dalla prospettiva dei più "moderati" fra essi, che si tratta di un'emergenza affatto ingiustificata in quanto i graffiti sono assai lungi dal poter arrecare il benché minimo danno estetico alle città: poiché, in specie quelli dei loro più validi rappresentanti, non possono, semmai, che arricchirle e migliorarle in virtù della loro inequivocabile artisticità.
Mentre alla prima di queste obiezioni, puerile e insulsa, non tengo la alcunchè minima considerazione, per quanto riguarda invece la seconda mi domando da dove derivi la certezza sulla presunta inequivocabile artisticità delle loro opere in un clima culturale complesso e problematico qual è il nostro, in cui non è dato sapere, fra le altre cose, che cosa sia a rigore l'arte, in quanto non si conosce cosa sia la realtà. Per chiudere questa mia denuzia mi rivolgo a voi artisti del xx secolo chiedendo un atto di amore verso il bene comune e una pausa di riflessione sulle conseguenze non solo economiche ma anche morali che un danno di questo genere puo' apportare a chi lo subisce.
Roberto Todeschini
Presidente Cultura
Camnago Volta
Il parroco : «Ha un valore sacro, ma anche comunitario, era stata restaurata con i soldi dei residenti»
Un raid vandalico in piena regola. Nella notte tra sabato e domenica uno o più teppisti hanno sfregiato la splendida chiesetta del Seicento, a Camnago Volta, tappezzandola di sgorbi verniciati con una bomboletta spray. «Quella chiesetta – prosegue il sacerdote – ha un valore sacro, artistico, ma anche a livello di comunità civile: era stata sistemata grazie al contributo dei residenti. Spiace vedere che qualche ragazzo cerchi di affermarsi con atti di vandalismo».
Tracce del passaggio dei Vandali
In questi ultimi mesi Camnago Volta è stata sfregiata da atti di vandalismo che poco hanno a che vedere con l'arte o con qualsiasi forma di epressione culturale ma bensi' con un crescente disagio sociale. In piu' zone del quartiere i segni del disagio hanno colpito in modo particolare la chiesetta di S francesco in Ravanera. Chiesa , recentemente restaurata dove all'interno è conservato un quadro a olio su tela, di autore ignoto del 1600, ma di pregevole fattura, raffigurante il Santo in atto di preghiera.
La chiesetta venne donata nel 1934 alla parrocchia di Camnago, dopo essere stata proprietà degli Odescalchi, dei Raimondi e dei Greppi. I graffiti , artistici o meno , sono diventati, com'è noto, un'emergenza un po' ovunque, oltre che per il danno estetico che in genere arrecano per il fatto che i Comuni, con bilanci spesso tutt' altro che floridi, devono continuamente impiegare loro malgrado non pochi fondi per la loro eliminazione che impiegherebbero molto più volentieri, e con maggiore utilità, per la soluzione di altri problemi. I graffitisti o graffitari, nati ed importati in italia dal movimento studentesco "Pantera" ha come fulcro della propria espressione: i centri sociali.
Si tende a privilegiare il messaggio rispetto ad un discorso più strettamente artistico di confronto diretto o quant'altro? ma perchè sui monumenti?? perchè invadere l'arte, la storia, la religione??
I graffitisti o graffitari, che dir si voglia, dalla loro prospettiva anarcoide e ribellista sono soliti obiettare, in proposito, che non è assolutamente un problema loro.
E che quindi se ne occupi, se proprio lo vuole fare, chiunque ne abbia voglia senza, possibilmente, rompere loro le scatole. Oppure, dalla prospettiva dei più "moderati" fra essi, che si tratta di un'emergenza affatto ingiustificata in quanto i graffiti sono assai lungi dal poter arrecare il benché minimo danno estetico alle città: poiché, in specie quelli dei loro più validi rappresentanti, non possono, semmai, che arricchirle e migliorarle in virtù della loro inequivocabile artisticità.
Mentre alla prima di queste obiezioni, puerile e insulsa, non tengo la alcunchè minima considerazione, per quanto riguarda invece la seconda mi domando da dove derivi la certezza sulla presunta inequivocabile artisticità delle loro opere in un clima culturale complesso e problematico qual è il nostro, in cui non è dato sapere, fra le altre cose, che cosa sia a rigore l'arte, in quanto non si conosce cosa sia la realtà. Per chiudere questa mia denuzia mi rivolgo a voi artisti del xx secolo chiedendo un atto di amore verso il bene comune e una pausa di riflessione sulle conseguenze non solo economiche ma anche morali che un danno di questo genere puo' apportare a chi lo subisce.
Roberto Todeschini
Presidente Cultura
Camnago Volta
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