La guerra inutile
Lettera pubblicata dal quotidiano "La Provinvia" domenica 27 marzo a cura del nostro Presidente della cultura Roberto Todeschini
Caro Direttore, le scrivo per portare tutto il mio disappunto a riguardo dell’ultimo attacco militare in terra libica. Le ragioni umanitarie, messe al primo punto dal Presidente Francese Sarkosy, si stanno sciogliendo come neve al sole man mano i giorni passano e le bombe cadono su quel territorio già falcidiato da povertà e miseria, a ricerca del vero volto che ancora non ha mostrato la sua identità in chi ha voluto tutto questo. Che prezzo ha questo volto? Altissimo. Che nome ha questo volto? Interesse!! Si, interesse, diciamolo chiaro e tondo, perché di questo si parla e per questo si combatte in nome di chi sa chi e per giuste cause che, a pennello, indossiamo come un vestito al quale cerchiamo di legare il colore di una bandiera. Nel secondo millennio, è inaccettabile che l’Occidente non riesca a perseguire un filo conduttore che porti al dialogo, ma che nello stesso tempo sappia mettere a frutto la scienza legata alla coscienza, per bypassare un laccio, quello del petrolio, che troppe vittime ha mietuto in nome della salvaguardia dei diritti dell’uomo. Scusa meschina per giustificare la coscienza e il cuore indurito dalla sete di potere, vera unità di questi continui scempi. Ma l’Italia non aveva appena stretto un canale preferenziale con la Libia? E allora perché seguire il Presidente francese in questa avventura? Risposta : Eni! Caro Presidente del Consiglio, già ai tempi dell’ultima visita del dittatore nel nostro paese scrissi la mia indignazione per l’acquisto di giovani donne, testimonianza che la fede potesse trovare collocazione anche su un tavolo di un mercato. Forse sarebbe stato opportuno evitare questo teatro alle nuove generazioni e, in quel contesto ricordo, la parte politica di opposizione che insorse attonita. Ma ora con contenuti ovviamente diversi, cosa unisce la maggioranza all’opposizione?? E mi chiedo: che fine hanno fatto le bandiere pacifiste, che tanto colore e folclore hanno riempito le terrazze di tante abitazioni? Più nulla!! Dobbiamo difendere quel popolo, è in pericolo, aiutiamoli!! Balle! Il mondo ha sete sempre più di quell’energia che il mondo stesso non è più in grado di dare. L’autodistruzione, se non ci si fermerà, sarà conseguenza naturale di un’evoluzione, quella umana, che ha curato troppo al profitto e poco alla salvaguardia del creato. Il mio potrebbe sembrare un discorso teorico e poco praticabile, ma forse è giunta l’ora di considerare il prezzo e le conseguenze da consegnare alle future generazioni, in un sistema di vita dove il petrolio non dovrà più essere il centro delle varie economie, ma bisognerà buttare le basi concrete affinché l’energia alternativa sia alternativa veramente, per i vari sistemi e le varie posizioni geografiche dove essa sarà prodotta. Per concludere, caro direttore , credo che sia giunta l’ora affinché l’uomo inteso come essere vivente si diversifichi dalle altre forme di vita proprio per la sua caratteristica madre: l’umanità. Questa dovrà essere chiave di intelligenza a salvaguardia di un bene prezioso che è la vita donataci, per me credente da Dio, a salvaguardia di un bene prezioso nella casa madre di tutti : la terra! Questo dono, del quale non è clonabile copia o acquistabile alternativa, fa sì che forse prima di dichiarare guerra sarebbe più utile dichiarare rispetto per il bene di tutti.
Caro Direttore, le scrivo per portare tutto il mio disappunto a riguardo dell’ultimo attacco militare in terra libica. Le ragioni umanitarie, messe al primo punto dal Presidente Francese Sarkosy, si stanno sciogliendo come neve al sole man mano i giorni passano e le bombe cadono su quel territorio già falcidiato da povertà e miseria, a ricerca del vero volto che ancora non ha mostrato la sua identità in chi ha voluto tutto questo. Che prezzo ha questo volto? Altissimo. Che nome ha questo volto? Interesse!! Si, interesse, diciamolo chiaro e tondo, perché di questo si parla e per questo si combatte in nome di chi sa chi e per giuste cause che, a pennello, indossiamo come un vestito al quale cerchiamo di legare il colore di una bandiera. Nel secondo millennio, è inaccettabile che l’Occidente non riesca a perseguire un filo conduttore che porti al dialogo, ma che nello stesso tempo sappia mettere a frutto la scienza legata alla coscienza, per bypassare un laccio, quello del petrolio, che troppe vittime ha mietuto in nome della salvaguardia dei diritti dell’uomo. Scusa meschina per giustificare la coscienza e il cuore indurito dalla sete di potere, vera unità di questi continui scempi. Ma l’Italia non aveva appena stretto un canale preferenziale con la Libia? E allora perché seguire il Presidente francese in questa avventura? Risposta : Eni! Caro Presidente del Consiglio, già ai tempi dell’ultima visita del dittatore nel nostro paese scrissi la mia indignazione per l’acquisto di giovani donne, testimonianza che la fede potesse trovare collocazione anche su un tavolo di un mercato. Forse sarebbe stato opportuno evitare questo teatro alle nuove generazioni e, in quel contesto ricordo, la parte politica di opposizione che insorse attonita. Ma ora con contenuti ovviamente diversi, cosa unisce la maggioranza all’opposizione?? E mi chiedo: che fine hanno fatto le bandiere pacifiste, che tanto colore e folclore hanno riempito le terrazze di tante abitazioni? Più nulla!! Dobbiamo difendere quel popolo, è in pericolo, aiutiamoli!! Balle! Il mondo ha sete sempre più di quell’energia che il mondo stesso non è più in grado di dare. L’autodistruzione, se non ci si fermerà, sarà conseguenza naturale di un’evoluzione, quella umana, che ha curato troppo al profitto e poco alla salvaguardia del creato. Il mio potrebbe sembrare un discorso teorico e poco praticabile, ma forse è giunta l’ora di considerare il prezzo e le conseguenze da consegnare alle future generazioni, in un sistema di vita dove il petrolio non dovrà più essere il centro delle varie economie, ma bisognerà buttare le basi concrete affinché l’energia alternativa sia alternativa veramente, per i vari sistemi e le varie posizioni geografiche dove essa sarà prodotta. Per concludere, caro direttore , credo che sia giunta l’ora affinché l’uomo inteso come essere vivente si diversifichi dalle altre forme di vita proprio per la sua caratteristica madre: l’umanità. Questa dovrà essere chiave di intelligenza a salvaguardia di un bene prezioso che è la vita donataci, per me credente da Dio, a salvaguardia di un bene prezioso nella casa madre di tutti : la terra! Questo dono, del quale non è clonabile copia o acquistabile alternativa, fa sì che forse prima di dichiarare guerra sarebbe più utile dichiarare rispetto per il bene di tutti.
Commenti
non è la prima volta che leggo i suoi editoriali su questo blog e La stimo molto.