La nuova stagione delle
Passeggiate Creative (iniziativa del giornalista Pietro Berra dedicata all'esplorazione del territorio comasco) è stata inaugurata domenica 22 aprile con una serie di percorsi sulle orme di Volta. Come già accennato in un post precedente, la prima tappa in programma è
il sentiero del Beato, un cammino di 1,5 km dedicato alla figura di
Geremia Lambertenghi: dall'Eremo di San Donato a Garzola fino alla frazione di Ravanera, nella contrada di Camnago Volta. Una contrada che - come ha voluto ribadire lo stesso Berra -
ha dato molto al mondo.
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Foto di Emanuela Fischietti |
Un punto d'incontro tra due personaggi
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Verso l'eremo di S. Donato. Foto di Massimo Lisanti |
Personaggio schivo, poco amante della popolarità, Geremia Lambertenghi (1440-1513) era figlio di un senatore di Como (risiedeva nell'attuale Palazzo Lambertenghi): nonostante i costumi e le grandi possibilità di cui disponeva, il giovane vi rinunciò per dedicarsi ad una vita di meditazione presso quello che, ai tempi, era in parte l'odierno Eremo di S. Donato (arrivati al chiostro, alcuni membri della comitiva sono rimasti colpiti alla vista del letto chiodato che Lambertenghi utilizzava per i suoi "esercizi" di penitenza). Per raggiungere le frazioni di sua competenza e celebrare Messa (Brunate, Solzago, Camnago e Lora) Lambertenghi percorreva abitualmente la mulattiera vicino all'Eremo.
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Prima parte del tour: la chiesa di S. Donato, con le narrazioni di Roberto de Angelis
e l'accompagnamento musicale di Riccardo Quadri. Foto di Mirna Ortiz Lopez
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Dettagli all'interno della chiesa di S. Donato. Foto di Mirna Ortiz Lopez |
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Foto di Mirna Ortiz Lopez |
Anche
Alessandro Volta (1745-1827) non era da meno in quanto a camminate: lo scienziato comasco amava ripercorre quello stesso sentiero - al tempo non ancora urbanizzato - durante le sue pause dall'insegnamento nell'università di Pavia, magari ripensando a vecchi episodi dell'infanzia, come
l'incidente delle miche d'oro nel fiume, raccontato magistralmente dal poeta
Roberto De Angelis.
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"Ho avuto un fiore in famiglia e non me ne sono mai accorto", così Zanino Volta parlava del figlio.
Foto di Daniela Manili Pessina
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Foto di Emanuela Fischietti |
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Foto di LelaFisch |
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Foto di Mirna Ortiz Lopez |
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Foto di Emanuela Fischietti |
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Foto di Mirna Ortiz Lopez
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Foto di Mirna Ortiz Lopez |
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Foto di Emanuela Fischietti |
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Foto di Mirna Ortiz Lopez |
Dopo la tappa all'Eremo, la passeggiata è proseguita verso il Parco della valle del Cosia (per molti la "Linea del Tram") con attimi di raccoglimento poetico (le letture dell'autrice Franca Mancinelli e dello stesso Berra), per arrivare poi alla Chiesetta di S. Francesco, riaperta ai visitatori per l'occasione.
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Sosta poetica nel bosco. Foto di Daniela Manili Pessina |
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Franca Mancinelli ripresa da Mirna Ortiz Lopez |
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Foto di Emanuela Fischietti
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Foto di Emanuela Fischietti |
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La Chiesetta di S. Francesco e l'altare, di Emanuela Fischietti |
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La Chiesetta vista dalla campagna di Campora. Foto di Emanuela Fischietti |
Il tragitto si è concluso davanti alla villa di Campora, presso la quale Volta avrebbe provato i suoi primi esperimenti sull'elettricità, ma non senza uno scambio di curiosità sullo scienziato comasco e qualche cenno poetico finale.
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La villa di Campora, foto di Emanuela Fischietti |
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Sulle orme di Volta: foto di gruppo finale |
Si è ricordato, ad esempio, come lo zio di Volta si battè per indirizzare il nipote verso un percorso di studi più consono alla sua indole e a non "farsi corrompere per un pò di cioccolato" dai Gesuiti. E' poco risaputo, inoltre, che Cesare Lombroso (1835-1909) volle riesumare la salma di Volta nell'ambito delle sue ricerche per definire un genio di "di natura", in base alla relazione tra anatomia e pensiero. L'operazione fu concordata dai familiari, a a patto che i resti di Volta non fossero allontanati dal paese di Camnago, volontà che fu rispettata.
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Foto di Mirna Ortiz Lopez
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