Storia Voltiana- Volta e la "scoperta" delle patate e un sonetto del Sordelli



L'ispirazione per il post di oggi arriva direttamente dal Presidente della Circoscrizione IV di Camnago Volta, Franca Ronchetti: dopo la scorsa curiosità su Alessandro Volta, la nostra lettrice ci ha proposto un interessante - e ghiotto - approfondimento. Buona lettura! 

Nel 1777 Alessandro Volta compì per conto del Conte Firmian (al tempo governatore della Lombardia) un viaggio-studio in vari centri della Svizzera, dell'Alsazia e della Savoia: fu proprio in un piccolo villaggio di questa regione, Aiguebelle, che vide alcuni contadini che stavano raccogliendo degli strani tuberi... Spinto dalla curiosità, Volta decise di provarli.

Jean-François Millet, coltivatori di Patate



Come molti sapranno, il tubero della Patata è stato introdotto in seguito alla scoperta dell'America da parte di Cristoforo Colombo nel 1492 (insieme ad altri alimenti e materie come il pomodoro, il granturco, i semi di cacao, il tabacco e il cotone) e veniva importato dai Conquistadores dal Sud-America in Spagna. In alcuni paesi europei, come è il caso dell'Italia, le patate venivano utilizzate come alimento per gli animali da fattoria e da lavoro: maiali, cavalli e asini. Era, quella per le patate, decisamente un'accoglienza poco calorosa rispetto a quella che altri nazioni, come Spagna e Francia, avevano riservato a questo ortaggio, che veniva già utilizzato in ambito culinario. Durante il soggiorno a Aiguebelle, Volta apprezzò il tubero non solo per il sapore ma anche per le proprietà nutritive.


Veduta del monastero di Aiguebelle

Nell'ottobre dello stesso anno, lo scienziato mostrò per la prima volta alla nobildonna Teresa Ciceri Castiglioni delle casse di patate e, in seguito, decise di coltivare questo tubero nei territori di Lazzate e Camnago (avrebbe ricevuto persino un premio per questa iniziativa). In poco tempo le patate divennero la portata principale delle tavole di poveri e benestanti: questo vegetale, saporito ed energetico,impresse un notevolissimo contributo economico alla Lombardia, tanto da far meritare a Volta l'appellativo di mago e benefico. 

Vincent Van Gogh, I mangiatori di patate

Oggi, grazie anche al gesto del nostro compaesano, la patata è utilizzata in campo culinario per la creazione di tante ricette: tortini, purè e creme, patate lesse, insalate, bocconcini e stuzzichini vari, senza dimenticare le french fries, le patatine fritte, adorate da grandi e piccoli.



Giunti alla conclusione di questo approfondimento all'insegna della golosità, concludiamo il post con un  sonetto che Antonio Sordelli dedicò alla memoria dello scienziato nel 1863:

"Tu pure del suo nome andrai famoso
umil villaggio: qui la Sua dimora estiva,
qui dolcissimo riposo ebbe quel Grande,
che ogi Como onora.
Qui, fra l'aer puro e i colli al sol ridenti,
é il sepolcro di Lui, che primo aperse
la gran via agli elettrici portenti.
E fin che manderà luce e calore
la fonte che il Suo genio disperse
tu fama avrai ed Egli sommo onore".

Dato il grande affetto di Volta per Camnago (egli volle essere sepolto in queste terre una volta giunta la sua ora), il borgo da quel periodo in poi assunse l'attuale denominazione di Camango Volta.

(Un ringraziamento a Franchina per la disponibilità e le preziose informazioni!)

Commenti

Salve segnalo un errore. La Ciceri non può avere avuto i tuberi dopo il viaggio di Volta del 1777 perché nel 1776 era diventata "sozia" della Patriottica, su segnalazione del Volta, anche per "avere introdotto la coltivazione delle patate. Controllare gli atti della Patriottica on line.
Saluti.
Scusate un refuso di date nel commento sopra.

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