«Dio custodisce i nostri defunti»- Il vescovo Cantoni a Camnago Volta




Articolo da La Provincia di Como; Foto di Mauro Oricchio.

«Ogni volta che en triamo in un cimitero, occorre ricordarsi che noi veniamo in quanto cristiani, cioè come persone che credono nel Dio di Gesù Cristo e si affidano al suo amore, un amore che non può venir meno, perché l'amore di Dio è eterno, dura sempre, non si esaurisce mai». Con questa sottolineatura ha iniziato l'omelia ieri pomeriggio il cardinale Oscar Cantoni, che ha presieduto la solenne Eucarestia del 2 novembre al camposanto di Camnago Volta. Anche questa volta, insomma, il vescovo ha confermato la propria scelta di far visita - anno dopo anno - ai vari cimiteri cittadini, in una sorta di pellegrinaggio per far memoria di tutti i fedeli defunti di Como.


«Noi siamo nelle mani di Dio, - ha aggiunto, sorretti dal suo amore di padre. Egli ci accompagna e ci sostiene dentro la nostra storia. E crediamo che l'amore di Dio è fedele, non ci abbandona, non ci lascia vaga re nel buio; quindi, Dio accompagna e custodisce anche i nostri defunti. Essi vivono una relazione diretta con lui e attraverso di lui sono nella comunione dei santi». In questo senso, il lutto e la tristezza devono cedere il passo al conforto e alla speranza. 



«Se è vero che per noi qui in terra la massima tristezza viene dalla incapacità di vivere in piena sintonia con gli altri, e da qui ne scaturisce una triste incomunicabilità e solitudine, occorre ricordare che nella comunione con Dio e con gli altri nel paradiso, invece, si sviluppa la capacità di relazione nel la sua massima ampiezza, che è pienezza di gioia e di pace». Infatti, nel cielo nuovo e nella terra nuova, descritta nell'Apocalisse, Cristo risorto fa nuove tutte le cose. Non più divisioni, tensioni, differenze umilianti, come tristemente constatiamo ancora tra noi, ma al contrario, è offerta gratuitamente l'acqua della vita», ha ricordato Cantoni. «Perciò l'assemblea dei santi è colmata di tutte le seti che qui in terra si sperimentano: sete di verità, sete di giustizia, sete di condivisione e di solidarietà, sete di essere amati e di amare».


Riferendosi al brano evangelico proclamato, quello delle Beatitudini, il cardinale ha ricordato che «vivendole giorno per giorno, noi innestiamo nel nostro mondo attuale una dinamica nuova e viviamo già fin d'ora ciò che è pienamente realizzato nel paradiso di Dio. Il futuro è già presente oggi, qui, se accettiamo le beatitudini come la risorsa di felicità che Dio mette nelle nostre mani, dentro le situazioni più ordinarie della nostra vita».




La certezza della resurrezione 

Sempre ieri, ma in mattinata il vescovo ha presieduto una celebrazione in Cattedrale in memoria di vescovi e canonici defunti. «Ora godono il premio delle loro fatiche apostoliche Il vescovo di Como Oscar Cantoni ogni anno visita un cimitero cittadino diverso ha detto, riferendosi al loro ministero, fondate sulla certezza della risurrezione di Cristo, sulla vittoria finale del- l'amore, ben più forte della morte».


E, rimarcando il concetto già espresso, ha aggiunto che la comunione con Dio, nella gioia del Paradiso, ci permetterà di intensificare anche il nostro rapporto con le persone che abbiamo conosciuto quaggiù, riconoscendole nella loro autentica verità, ossia nella bellezza semplice, ma squisita, della loro umanità, spesse volte quaggiù velata dalle illusorie apparenze umane».















 

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