Il Presepe di Camnago Volta- Quel tuffo nel passato in memoria dello "Zio Lele"

Articolo da La Provincia.

L'attuale disposizione del Presepe.


Un tuffo nel passato tra gli antichi vicoli e edifici storici del suggestivo borgo è l'esperienza che attende i visitatori del presepe di Camnago Volta. Allestita in una delle cappelle laterali della chiesa parrocchiale, la sacra rappresentazione è frutto della cura e della passione di un piccolo, ma volenteroso gruppo di amici che, ogni anno, ricostruisce le scene aggiungendo dettagli e particolari. Il capitolo più recente della storia di questo presepe risale al 2002, quando Emanuele Butti decide di coinvolgere nel ripristino dell'allestimento (rimasto abbandonato da diverso tempo) Luigi Malinverno e altri camnaghesi. Tra questi c'è anche Raffaele Malinverno, "zio Lele" per i presenti, che di anno in anno ha riprodotto in dettagliate miniature luoghi simbolo della contrada. Un lavoro che Malinverno ha portato avanti con dedizione fino alla sua scomparsa, lo scorso agosto. 


«Siamo partiti con una piccola capanna e assemblando tegola per tegola, abbiamo creatole diverse parti, arricchendo così l'allestimento - spiega Luigi, nipote di Raffaele.  Nel 2004 lo zio ha realizzato il  vecchio mulino presente in paese, ormai in disuso, e da lì ogni anno si è cimentato nella ricostruzione di altri angoli, facendo appello alla sua fantasia e alla memoria». Ecco così prendere posto, adagiati sul verde muschio, la chiesetta di San Francesco, la fornace di via Pannilani, l'edicola votiva, la via del Tram e, in lontananza, persino la torre del Baradello. Ad "abitare" questi luoghi poi sono le antiche statuine, otto-novecentesche, restaurate da Butti facendo riferimento a documenti dell'epoca. L'ambientazione è quella tipica della Brianza di fine Ottocento- inizio Novecento, resa ancor più viva grazie all'utilizzo di materiali naturali reperiti in loco e trasformati dagli artigiani a seconda delle esigenze.



«Ci definiamo un gruppo di artisti e manovali che, ciascuno secondo la propria inclinazione, mette a disposizione tempo e Abilità per mantenere viva questa tradizione- aggiunge Malinverno». Non ci sono invidie, andiamo avanti guidati da uno spirito di collaborazione, amicizia e volontariato, forti del sostegno del parroco attuale e di quelli che lo hanno preceduto». E se la scomparsa di "Zio Lele" ha travolto il gruppo, la speranza di poter continuare ancora a lungo non manca.  «Ci siamo chiesti come faremo ad andare avanti senza di lui- chiosa il nipote -. Sarà difficile perché per noi era un perno, ma troveremo un modo, anche in sua memoria. A farci ben sperare è la presenza di qualche giovane che, da quest'anno, ha chiesto di aiutarci. Con fiducia, proseguiamo». M. Col.


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