Camnago Superiore- Appello per la messa in sicurezza della via Napoleonica

Sono settimane calde per la zona di Camnago superiore. I residenti, (che di recente hanno ottenuto la presa in carico dal Comune di Como per la manutenzione e la gestione dell'area urbana), denunciano ulteriori disagi sul tratto di strada che conduce a via Rienza.

La segnalazione arriva con la riapertura dei lavori per riposizionare i tradizionali ciottoli del manto stradale della via Napoleonica, momentaneamente sostituiti da colate di cemento. Non solo la ripresa dell'interminabile cantiere è problematica per la comunità ("non sappiamo quando finiranno i lavori", spiega alle pagine di Comozero l'ex vicepresidente della Circoscrizione 4 Roberto Todeschini) ma c'è da mettere in conto anche l'insidiosità di quella via. 

La strada a "Collo di bottiglia", con le sue dimensioni ridotte, è un serio rischio per gli automobilisti: "troppo stretta per due auto, mancano le protezioni laterali". Inoltre, è un ostacolo per i mezzi di soccorso: risale a pochi giorni fa il blocco della strada da parte di un'ambulanza del 118 a causa dei ridotti spazi di manovra.

L'articolo su ComoZero

"Via Camnago Superiore non ha, da quel che mi risulta, i requisiti regolari per il passaggio a doppio senso dei veicoli" prosegue Todeschini "ma soprattutto è molto pericolosa, perché non ha una protezione laterale, se non una siepe per qualche metro, e quindi si rischia di cadere di sotto incrociando un altro veicolo".

Al Comune di Como si chiede la messa in sicurezza con un allargamento del tratto, anche perché l'area è indicata come passaggio pedonale per l'accesso al sentiero di Garzola, verso l'eremo di San Donatofa notare Todeschini. "Già non è sicura per le auto, in più se si mette l'accesso pedonale si rasenta la follia" . 

Commenti

Post popolari in questo blog

Auguri, Don Mario- Cinquant'anni di ordinazione sacerdotale

Quaresima 2024- "Guarderanno verso colui che hanno trafitto": Itinerario per la Quaresima e la Pasqua

Il Presepe di Camnago Volta- Quel tuffo nel passato in memoria dello "Zio Lele"